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ORIGINI E LUNGHEZZE

Le quote misurate dai rilevatori della macchina utensile sono riferite allo zero fisico del rilevatore, che è normalmente un punto legato al rilevatore stesso e non è significativo per la geometria della macchina.

Il punto di riferimento della macchina utensile è fissato dal costruttore come "ORIGINE BASE" e non deve essere modificato dall'utente finale.

L'origine base può essere utilizzata per operazioni speciali che richiedono movimenti riferiti alla struttura fisica della macchina (per esempio cambio utensile).

L'utente finale ha invece a disposizione una "ORIGINE SUPPLEMENTARE" (che è riferita alla origine base) a cui sono riferite le quote del pezzo.

Le quote programmate (e visualizzate) sono perciò la differenza tra le quote misurate e la quota della origine supplementare attiva.

Una ulteriore modifica alle quote è la lunghezza utensile (parametro L), che agisce solo su un asse (al reset è il terzo asse della terna di lavoro, e può essere modificato con G43/G44) ; per l’asse su cui è attiva la quota visualizzata è riferita alla estremità dell’utensile.

La situazione generale di una quota asse è rappresentata in figura.

Origini
L'indirizzo O indica allo Z32 che è programmata una origine supplementare.

Dopo O non si deve programmare un valore numerico, ma, come si vedrà più avanti, una combinazione di lettere che identificano l'origine da attivare.

L'origine che interessa al programmatore può essere, per esempio, il punto a cui sono riferite le quote del disegno. Questa origine può essere variabile anche all'interno di uno stesso programma, per esempio perché si lavorano due pezzi diversi montati sulla stessa tavola, perché si devono lavorare facce diverse del pezzo ecc.

Le quote programmate dovranno essere sempre riferite a questa origine. Le origini di lavoro a disposizione del programmatore (ORIGINI SUPPLEMENTARI) sono contenute nella tabella origini, che può essere nel file 'globale' numero 126, oppure come sezione 'locale' in coda al programma-pezzo.

Origini in La sezione 'globale' è attiva al reset e può essere ripristinata con G37OG. Le varie sezioni tabella

'locali' sono attivate programmando G37OL nel programma o sottoprogramma contenente la Origini sezione che si vuole attivare.

locali

Si faccia attenzione che, se si programma G37.. e la origine nella stessa riga, la G37 deve
precedere la origine:
N1 G37OL OX1
la origine X1 viene acquisita nel file locale
Una sezione origini, locale o globale, inizia con la riga: :OS .

Nelle righe successive sono definite le singole origini, che sono contraddistinte dal nome asse a cui si riferiscono, seguito da un qualsiasi carattere stampabile, escluso lo spazio ed escluso lo zero, che è riservato alla sola origine base. Per esempio, si può definire:

:OS
X1=20,47
Y4=+17,381
Y?=-11
XA=-318,963

Viene riconosciuta l’origine solo se la stringa caratteristica dell’origine (per es. Y1=32,5) è a inizio riga o è preceduta solo da blank.

La definizione dell’origine termina con il primo carattere blank o parentesi tonda aperta o fine riga (0dh), qualsiasi altro carattere dopo questi viene ignorato.

Per ogni asse, e per ogni programma, si possono perciò definire circa 50 origini (i caratteri stampabili possono essere:
a) 9 numeri

b) 26 lettere alfabetiche
c) circa altri 25 segni, tipo + -' ; # (. ecc..

Il carattere * è sconsigliato in quanto, per le operazioni di lettura e scrittura (:R e :W, vedere righe evolute) assume il particolare significato di origine attiva in quel momento.

La tabella origini occupa posto in memoria secondo quanto contiene: le origini non definite non occupano memoria.

La tabella origini può essere preceduta, per comodità dell'operatore, da una descrizione o commento.

Esempio di tabella origini:

TABELLA ORIGINI SUPPLEMENTARI-PEZZO 4782-
:OS
X1=381
X2=390,86
Y1=-27,38
.....

Program-Per richiamare le varie origini all'interno di un programma si deve programmare di seguito:

- il nome dell'asse interessato
- il carattere distintivo dell'origine.

Per esempio, se è presente ed attiva la tabella origini sopra indicata, programmare: OX1 OY1 significa riferire le quote dell'asse X al punto X=381 e le quote dell'asse Y al punto -27,38.
La programmazione delle origini richiede l'arresto (vedere capitolo “Funzioni preparatorie G” paragrafo funzioni G).
Al reset possono essere attive a seconda delle tarature macchina:
- le origini zero (base)
- le ultime origini attive in precedenza
- le origini 1 (OX1 ecc.) su tutti gli assi.
Per annullare la correzione origine supplementare si può programmare la origine zero. Per esempio, programmare: OX0 OY0 significa annullare le origini supplementari relative agli assi X e Y: dopo questa istruzione il CN riferisce le quote degli assi X e Y alla origine base.
Anche se è definita nella tabella origini, per esempio una X0=100 il CN, quando incontra la istruzione: OX0 annulla le origini supplementari, ignorando la eventuale OX0 definita nella tabella origini.

La funzione G53 (annullata da G54) sospende l'effetto delle origini supplementari ed attiva le origini base.

Lunghezza utensile
La lunghezza utensile è il valore del parametro L.
La programmazione di L in riga ISO viene immediatamente acquisita come nuova lunghezzadell'utensile:
N10 L10.23 lunghezza utensile 10.23
La programmazione di L in riga evoluta

N10 !L=10.23!

non è immediatamente acquisita come nuova lunghezza, ma modifica solo il parametro L: può essere automaticamente acquisita in seguito come lunghezza se sono programmate funzioni che richiedono il ricalcolo delle correzioni (vedere paragrafo “Gestione origini e lunghezza”).

L'asse su cui agisce la lunghezza utensile è definito da G43 (correzione positiva) o G44 (correzione negativa).

La lunghezza utensile L può avere segno positivo o negativo.

La correzione lunghezza può essere:
- annullata programmando L0 in riga ISO
- sospesa con G45 (riattivata con G43/G44)
- sospesa insieme alle origini con G53 (riattivata con G54)

Gestione origini e lunghezza
Per i programmatori più esperti, si danno qui di seguito alcune informazioni sul modo con cui le origini e le correzioni lunghezza sono gestite all'interno dello Z32.

Lo Z32 tiene in memoria la mappa delle origini attive, consistente per ogni asse in:
- carattere distintivo dell'origine
- programma o sottoprogramma di provenienza

Il ricalcolo delle correzioni è fatto dallo Z32 in particolari occasioni, che sono:
- al reset (tutte le origini sono zero)
- dopo una variazione dello stato di G43, G44, G45, G53, G54 (anche se questa

variazione avviene per effetto di una G103 che ripristina lo stato precedente)
- dopo una programmazione in riga ISO di L
- dopo la programmazione di una o più origini

Quando è fatto il ricalcolo delle correzioni, sono sempre interessate:
- la lunghezza dell'utensile
- l'origine supplementare per ogni asse

La programmazione di L in riga evoluta: !L=...! NON provoca il ricalcolo delle correzioni: il parametro L è modificato ma non viene acquisito come correttore. Se successivamente viene programmata una origine, anche il parametro L modificato in riga evoluta è acquisito come nuovo correttore.

Se la sezione attiva delle origini viene cambiata e poi viene programmata l'origine di un solo asse, tutte le origini sono ricalcolate, ma solo l'origine programmata cambia in quanto le altre origini sono ricercate nelle sezioni attive precedenti (vedere anche G102 e G103 e G37). È quindi possibile ( ma per chiarezza è una situazione da evitare) ad un dato momento del programma che siano attive origini provenienti da sezioni diverse per i vari assi.

 

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Ultimo aggiornamento: 18-03-11